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Tre regole per giustificare bene il testo con Indesign
DI Marco Toscano
Oggi affrontiamo un caso studio e nello specifico andiamo a trovare tutti gli errori dell’impaginato che mi è stato sottoposto da un mio corsista,
Come possiamo vedere, il problema di questo elaborato è sicuramente la giustificazione del testo, alcune parole infatti sono state automaticamente evidenziate di colore giallo dal programma e ci permettono così di capire che c’è qualche problema di composizione e giustificazione.
Quali sono stati gli errori per arrivare a questo e come risolvere questo problema?
Il primo errore è stato utilizzare il testo segnaposto, non possiamo giustificare il testo in questo modo ma dobbiamo invece impostare la lingua del programma su quella del testo (in questo caso Italiano) per evitare problemi di sillabazione.
Secondo errore, ogni linea di testo deve essere almeno composta da 4, 5 parole cosa che in questo caso, vicino al tracciato di ritaglio, non avviene.
Terzo errore, non farsi aiutare dal programma. Utilizziamolo per aiutarci ad evitare errori, facciamogli evidenziare le parti del testo che sono mal composte, per farlo basta andare su preferenze, composizione e attivare nel box evidenzia le voci: eccezioni di separazione e di sillabazione e giustificazione.
Ora vediamo come risolvere il problema. Partiamo dallo stile di paragrafo, nella fattispecie dall’opzione giustificazione impostando una spaziatura standard e andando mano a mano a modificare manualmente la spaziatura. Altra cosa che possiamo fare è guadagnare delle linee di testo con il tracciato di ritaglio e quindi andiamo a spostare il nostro tracciato il più possibile per creare 3,4, parole per ogni linea di testo per poi passare a lavorare sull’avvicinamento.
Seleziono la linea evidenziata in giallo dal programma, vado sul valore avvicinamento nella barra degli strumenti per aumentarlo o diminuirlo in base alle necessità (con un range da meno a più 20), questo per tutte le righe del testo evidenziate.
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Griglie asimmetriche nel Graphic Design
DI Marco Toscano
Oggi voglio parlare di griglie asimmetriche nel Graphic Design. Tutti i libri usano le griglie simmetriche ma è a partire dagli anni venti del secolo scorso che le griglie asimmetriche hanno iniziato a muovere i primi passi. Alcuni tipografi hanno deciso di sperimentare l’uso delle griglie asimmetriche, questa scelta andò in contrapposizione con il passato di grande simmetria. L’intento era quello di dare un look più moderno e dinamico ai progetti; il risultato fu quello di dividere i designer dell’epoca in Tradizionalisti e Nuovi Designer che applicavano stili mai visti prima.
Una griglia asimmetrica è più complessa di una simmetrica, le pagine non sono speculari, sono duplicate, differentemente da un romanzo dove viene richiesta una singola colonna una griglia asimmetrica è ottima per un libro con informazioni più complesse, come diagrammi, immagini, sidebar. Questo genere di griglia è ideale per i cataloghi e strutture con molte informazioni. Le pagine sono divise in regioni, il testo, le immagini e le didascalie sono sempre nello stesso punto di pagina in pagina. Tutto questo aiuta il lettore a comprenderne il contenuto.
Le variabili tipografiche sono le stesse per ogni griglia, lavorare con tipologie di font compatibili con la griglia che abbiamo scelto fa la differenza. Consiglio sempre di evitare grandezze tipo 8, 2,3,4,5 punti. La griglia deve indicarti quanto è importante ogni tipo di informazione che inserisci, rendendo più chiaro anche il libro più complesso.
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Bordo negli stili di paragrafo con InDesign
DI Marco Toscano
Nella lezione di oggi voglio parlarvi di uno strumento che è stato aggiunto ad Indesign già da qualche versione, è uno strumento molto utile per chi progetta con una sola cornice di testo e per il resto si affida agli stili di paragrafo.
L’80% di ciò che potete aggiungere su Indesign può e deve essere aggiunto tramite stili e se non li usate come si deve i motivi sono semplicemente due: 1 non li sapete usare, 2 non volete usarli perché vi piace fare operazioni ripetitive e complesse. Siccome stai leggendo questo articolo non credo tu sia uno di questi.
Ricordatevi, noi siamo i designer non la macchina quindi ci dobbiamo occupare della progettazione, facendo in modo che tutto scorra liscio e per questo devi sapere quali tasti “schiacciare per mettere in moto la macchina”.
Oggi parliamo appunto di uno di questi “magici tasti da schiacciare” pronto?
Trovi di seguito una pagina esempio, che ho diviso progettando una griglia di impaginazione, le guide, le colonne e ho diviso i livelli con tutto ciò che possono essere gli elementi che caratterizzano un impaginato. Quelli più interessanti sono sicuramente i testi e le immagini, questi devono stare su due livelli separati. Oggi lavoriamo sulla cornice di testo posizionata nel livello testo.
Ho creato un’unica cornice che però contiene due cose molto particolari ovvero i filetti, aggiunti tramite lo stile di paragrafo, bordo, paragrafo. Come creiamo i filetti?
Selezioniamo il testo a cui applicare lo stile,dal pannello stili di paragrafo creo un nuovo stile, scelgo il font, mi sposto successivamente su bordo paragrafo e cliccare su opzione bordo, inserire bordo superiore ed inferiore, tipologia e colore e clicco ok.
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Scrivere un testo su un tracciato creativo
DI Marco Toscano
Quest’oggi approfondiamo un’altro aspetto dell’impaginazione con Indesign, ovvero come scrivere un testo su un tracciato creativo, vedremo alcune forme divertenti che possiamo creare per combinare tracciati vettoriali con Indesign ed inserire del testo.
Innanzitutto dividiamo la pagina scelta in colonne, divido in livelli (livello1 e livello2) i testi che potranno essere spostati, modificati, alterati ed in altri livelli quelli che assolutamente non andranno modificati o alterati, per appunto “bloccare” questi testi basterà cliccare il lucchetto all’interno del livello da non toccare.
A questo punto possiamo selezionare il livello, diciamo così, modificabile e andare a creare il tracciato con lo strumento penna. Se conosci il mondo Adobe e usi già Illustrator o Photoshop questo strumento non deve essere molto difficile per te, sarà sufficiente gestire con il tasto Alt tutti i vari punti di ancoraggio. Nell’esempio che trovi qui puoi vedere come il tracciato ovvero la linea, segue la forma della pasta. Una volta completato il tracciato, per vederlo meglio, possiamo selezionare ed inserirgli un colore che ci servirà appunto come traccia per posizionare il testo.
Tenendo premuto il puntatore del mouse sopra lo strumento testo selezioniamo lo strumento TESTO SU TRACCIATO, a questo punto ci basterà cliccare sul tracciato e scrivere la frase, una volta scritto il testo possiamo selezionarlo e scegliere il font che riteniamo più adatto; è anche possibile interagire con il tracciato per spostare la posizione della frase attraverso lo strumento freccia all’inizio del tracciato per spostarci avanti o indietro. Fatto questo possiamo eliminare il colore del tracciato e avremo il risultato finale.
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Contorna con testo (Invisibile) InDesign
DI Marco Toscano
Oggi voglio spiegarti come creare l’effetto contorna con testo con un’immagine ma senza l’immagine! Sembra un gioco di parole ma non lo è!
Utilizzeremo quello che con Indesign viene chiamato TRACCIATO DI RITAGLIO, per fare questo abbiamo però bisogno di utilizzare anche un altro Tool di Adobe ovvero Photoshop.
Innanzitutto prendiamo l’immagine dell’oggetto scelto, apriamo il pannello di Photoshop e con Command J duplichiamo il livello, disattiviamo il livello bloccato che sarà il nostro livello di backup e a questo punto ci basterà utilizzare lo strumento di selezione rapida per selezionare l’immagine scelta, possiamo anche non essere troppo precisi, non dobbiamo scontornare l’immagine, questa ci serve solo come tracciato da seguire. Fatto ciò non ci resta che andare su Selezione, Salva selezione, Canale , rinomino e OK. A questo punto se clicchiamo su Canali avremo il nostro canale di riferimento; creiamo quindi una maschera che ci servirà per togliere lo sfondo bianco.
A questo punto digitiamo Command D e andiamo ad inserire il nostro file, ricordandoci di cliccare su Mostra opzioni di importazione, su Indesign. Non ci resta che creare una cornice che conterrà la nostra immagine e andiamo a posizionarla nel punto scelto all’interno del testo.
Fatto questo andiamo su Oggetto, tracciato di ritaglio, opzioni, selezioniamo il canale Alfa e possiamo notare che il programma ha creato un tracciato, clicchiamo ora su OK, contorna contesto e possiamo andare a contornare l’oggetto con il testo esistente. A questo punto avrete il testo intorno all’immagine ma questa ancora visibile. Dobbiamo quindi tornare su Photoshop per disattivare il livello oppure andare su Oggetto, opzioni livello oggetto e disattiviamo il livello oggetto sempre su Indesign.
Voilà, ora avete l’effetto ottico che volevate; questo è un ottimo esercizio per imparare ad utilizzare i tracciati di ritaglio e far interagire tutti i Tool del pacchetto Adobe.
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Come usare legalmente i font: guida pratica
DI Marco Toscano
L’utilizzo dei font è uno di quegli argomenti sempre “caldi” all’interno dell’universo del self-publishing, e recentemente molti autori mi hanno scritto chiedendomi di fare un po’ di chiarezza sull’argomento. Soprattutto, oltre alle questioni tecniche relative alla progettazione del libro, una domanda ricorrente è la seguente: come usare legalmente i font? Quei caratteri scaricati da download liberi possono essere utilizzati nel proprio libro o copertina oppure c’è un copyright da rispettare? Sono interrogativi ancor più evidenziati in questa fase dell’era digitale. Rispetto al passato, nel mentre che gli autori stanno producendo i loro libri, già un ulteriore sviluppo è stato raggiunto. Ad ogni modo, la questione ruota tutta intorno alla tematica dei diritti d’autore. Per i progettisti di font la situazione è forse anche più critica rispetto a quella degli autori di libri, principalmente per due motivi: il primo è che tempo e risorse per creare un font sono paragonabili a quelle utilizzate per scrivere un libro. Ci vogliono centinaia di ore, più in generale almeno un anno per la progettazione di un carattere e inoltre la progettazione di un font può significare la creazione di un insieme di caratteri con diverse versioni: normale, corsivo, grassetto, Bold Italic ecc. Posso dire tranquillamente che un progettista di font può facilmente investire grandi parti della sua vita lavorativa per la progettazione di un carattere. Il secondo motivo, che rappresenta un aggravante, è che il mercato della vendita dei font è molto più piccolo rispetto a quello dei libri.

Come Impaginare Un Libro: 5 Errori di Impaginazione Spiegati (Bene)
DI Marco Toscano
Progettare un libro autonomamente è un lavoro duro: c’è da capire un sacco di cose, e spesso le ricerche su internet possono rivelarsi non sempre utili e funzionali al tuo lavoro. Capita che molte persone mi chiedano da cosa si può riconoscere se un libro è stato progettato da un dilettante o da un professionista del graphic design. Alcuni mi dicono anche: “Beh, ma dopotutto è solo un libro no? Book design? E a che servirebbe? E cosa c’è da progettare, a parte mettere i numeri alle pagine?”. A quel punto non posso che rispondere: “Ehm, veramente no in realtà”. Gli errori nella formattazione del testo hanno un effetto sia su lettori che acquirenti, ricordatelo! Sono i piccoli dettagli che non si notano – ma a noi progettisti non sfugge nulla – a fare la differenza (oltre al contenuto stesso del libro, ma questo è ovvio): perciò avere un ottimo design tipografico è fondamentale per ottenere un testo pulito e ordinato. Molti di noi hanno avuto in mano dei libri ancora prima di leggerli, siamo letteralmente cresciuti con l’odore della carta stampata. Diventano così oggetti familiari, facenti parte della nostra vita quotidiana, e quando li leggiamo non ci sembra immaginabile la complessità che sta dietro alla loro impaginazione. Ci si scontra con essa solo quando siamo noi stessi a volerne creare uno. Se ci si mette all’opera totalmente impreparati ci troveremo di fronte ad una situazione opprimente: come disporre le pagine? Quali font utilizzare? Ma non solo: un sacco di altri dettagli importanti possono cominciare a sopraffarci.

5 font che puoi usare per il corpo del tuo libro
DI Marco Toscano
La progettazione di un libro è una fase fondamentale per la buona riuscita dello stesso: essa inizia fondamentalmente con la tipografia, e la decisione tipografica più importante durante questo delicato momento è scegliere il font del testo. Questa decisione è fondamentale, in quanto da essa dipenderà la leggibilità del libro e la buona comunicazione del messaggio dell’autore. E sarà sempre il carattere a rendere un libro più o meno “stiloso”, un altro elemento da non sottovalutare e che i lettori (soprattutto quelli un po’ più esigenti) tengono in considerazione. Alcuni font si prestano ad essere fatti apposta per questo intento, mentre altri che magari sono ottimi per brochure, biglietti da visita o cartelloni pubblicitari, rendono un libro assolutamente illeggibile. Immaginatevi centomila parole scritte con un carattere inadatto: la scelta del font deve essere ponderata nei minimi dettagli.

Come Fare Un Libro: Gli Elementi Fondamentali
DI Marco Toscano
Le pagine del libro, soprattutto nelle prime fasi della progettazione e costruzione del tuo progetto, ne costituiscono la colonna portante in quanto contengono elementi strutturali di base che devono essere costruite su fondamenta forti. E’ grazie ad esse che si realizza la funzione di trasmettere informazioni da parte dell’autore nei confronti del lettore, ma anche quella eventualmente di “ornare” il libro.
Questa struttura di base è la parte più importante della progettazione della pagina e in generale dei libri: dal momento che si dovrà probabilmente realizzare centinaia di pagine che esprimono questa architettura, vale la pena di fare bene questo lavoro.

Strumenti per migliorare la propria scrittura: quali sono i migliori?
DI Marco Toscano
Utilizzare alcuni tools per “pulire” il proprio testo offre grandi vantaggi: nella nostra guida vediamo quali sono e come si usano.
Approcciarsi al self editing di un testo scritto di proprio pugno è una di quelle operazioni che un autore deve fare con estrema pazienza: si parla di migliorare la propria scrittura, non una passeggiata. Esistono molti modi per cercare di aumentare la qualità dei vostri progetti: si può lasciar perdere per qualche mese un testo su cui ci si era impantanati e poi riprenderlo con nuove prospettive, oppure se sei già a buon punto è bene cercare di ottenere qualche feedback da lettori “di fiducia”. Eventualmente si può anche decidere di assumere un editor che vada a valutare la vostra prima stesura e dia qualche consiglio per migliorare il tutto, oppure servirsi di alcuni strumenti di editing da applicare al testo. Fermo restando che sotto molti punti di vista avere un rapporto collaborativo con un editore è la soluzione migliore in molti casi, proviamo a dare uno sguardo a ciascuno di questi metodi di self editing analizzandoli singolarmente.