Che cosa si intende per layout di successo? Lo consideriamo tale se attira la nostra attenzione, se il suo messaggio è chiaro e potente allo stesso tempo, oppure se è in grado di aiutarmi a raccontare una determinata storia o il “tono” di un particolare progetto. Al contrario, un layout insoddisfacente è quello disordinato, confuso e noioso (l’aspetto peggiore di tutti, perché nel graphic design guai ad essere noiosi!). Per raggiungere il nostro obiettivo, il messaggio deve essere comunicato in maniera attraente, mai banale: se non passa, è evidente che c’è qualcosa che non funziona. Un layout forte è utilizzato per raccontare qualcosa in un modo dinamico: che la composizione del progetto sia classica e simmetrica, moderna o asimettrica, non importa. Basta che l’impostazione del layout sia accattivante e il messaggio che vogliamo dare sarà recepito.
Come arrivare a tutto questo? Come riuscire a progettare un layout ottimo?
Ognuno si lascia ispirare come meglio crede: ad esempio un viaggio può farci mettere da parte una serie di dettagli che contribuiranno a rendere il nostro layout interessante. Il trucco è imparare a capire cosa stiamo cercando e come lo stiamo facendo: utilizzare il mondo circostante per trovare quel layout che ci stregherà può essere un buon inizio. Dobbiamo essere quanto più recettivi e prestare attenzione a tutto. Quel particolare colore, o quella determinata forma, sono elementi che poi ci rimangono in testa e possono contribuire a rendere il nostro progetto unico. Un ruolo cardine in questo processo di raccolta ce l’ha certamente la propria personalità: più abbiamo una mente aperta e ricca di immaginazione, più abbiamo concrete possibilità di creare un layout intrigante, fresco e mai ridondante.
Linee e forme del layout guidano l’utente: in che modo?
Quando guardiamo una forma, il nostro primo impulso è cercare di capire cosa essa rappresenti: si tratta di una delle prime attività che compie un bambino. Più un elemento è chiaro e “leggibile”, più avremo possibilità di capire cosa effettivamente è: questo discorso vale certamente anche per il graphic design e per il nostro layout. Ma non è detto che le forme debbano essere per forza palesi ed esplicite quando le analizziamo con i nostri occhi: quello che ci serve quando andremo a creare il nostro layout è più che altro una guida compositiva. E’ notevole come la nostra intuizione possa identificare degli elementi anche solo con piccole informazioni visive: se non le abbiamo tutte, saremo noi stessi a colmarle. Il successo del progetto dipenderà da quanto saremo bravi noi a risolvere tutti quei puzzle compositivi e a dare un significato coerente a tutte quelle forme che avremo nella nostra testa. Utilizzare poi le stesse forme dà un senso di unità che è molto importante: qui ci vengono in aiuto le linee, o regole come si dice in gergo tecnico. Esse aiutano a fornire la struttura portante del progetto e ad identificare le aree di una pagina.
Come il colore influenza il layout
Se un determinato progetto è “timido”, anonimo per certi versi, forse il principale colpevole è proprio il colore del layout. Esistono molti libri sulla teoria dei colori, su quelli primari, secondari e terziari, sulla differenza tra toni, tonalità e valore: tutte questioni tecniche che in questa sede non ci devono interessare più di tanto. Quello che ci importa dire è che sui colori possiamo veramente spaziare: riteniamo che non ci sia un colore che per antonomasia stia per forza male con un altro. Si possono combinare tutti, a patto che vengano usati con criterio. Ovviamente ci sono delle regole visive che non vanno trasgredite, e alcune combinazioni di colori sono in grado di creare una vibrazione visiva più di altre. Una di queste è che, volente o nolente, i colori vivaci attirano di più l’attenzione (in maniera positiva o negativa, ma ad ogni modo faranno sempre discutere). Pensiamo ad un bambino che deve scegliere fra un giocattolo tutto colorato di rosso, giallo e blu e un altro tutto grigio: 90 su 100 sceglierà quello multicolore. Nel nostro layout di successo dobbiamo utilizzare il colore esattamente per attirare l’attenzione del lettore, e ovviamente per riempire gli spazi. Non solo: può anche essere fondamentale per veicolare una serie di informazioni, anche piuttosto tecniche (pensiamo ai grafici, che spesso utilizzano colori vivaci proprio per questo motivo).
Precisazione: i colori non vanno messi a casaccio:
Il lettore vuole chiarezza quando legge un testo, e chiazze di colore messe un po’ ovunque non porteranno alcun beneficio, anzi. Il colore è un elemento che ha delle funzioni molto importanti: serve per guidare lo spettatore, creare interesse visivo e aggiungere quel quid in più di leggibilità.