Progettare un libro autonomamente è un lavoro duro: c’è da capire un sacco di cose, e spesso le ricerche su internet possono rivelarsi non sempre utili e funzionali al tuo lavoro. Capita che molte persone mi chiedano da cosa si può riconoscere se un libro è stato progettato da un dilettante o da un professionista del graphic design. Alcuni mi dicono anche: “Beh, ma dopotutto è solo un libro no? Book design? E a che servirebbe? E cosa c’è da progettare, a parte mettere i numeri alle pagine?”. A quel punto non posso che rispondere: “Ehm, veramente no in realtà”. Gli errori nella formattazione del testo hanno un effetto sia su lettori che acquirenti, ricordatelo! Sono i piccoli dettagli che non si notano – ma a noi progettisti non sfugge nulla – a fare la differenza (oltre al contenuto stesso del libro, ma questo è ovvio): perciò avere un ottimo design tipografico è fondamentale per ottenere un testo pulito e ordinato. Molti di noi hanno avuto in mano dei libri ancora prima di leggerli, siamo letteralmente cresciuti con l’odore della carta stampata. Diventano così oggetti familiari, facenti parte della nostra vita quotidiana, e quando li leggiamo non ci sembra immaginabile la complessità che sta dietro alla loro impaginazione. Ci si scontra con essa solo quando siamo noi stessi a volerne creare uno. Se ci si mette all’opera totalmente impreparati ci troveremo di fronte ad una situazione opprimente: come disporre le pagine? Quali font utilizzare? Ma non solo: un sacco di altri dettagli importanti possono cominciare a sopraffarci.
Ma se tu stai leggendo questo articolo, allora hai tutte le carte in regola per non risultare impreparato: perciò per aiutarti ho pensato di mettere a disposizione le mie conoscenze e consigliarti quelli che mi sembrano essere i 5 errori di impaginazione più comuni che gli autori fanno quando iniziano a progettare i propri libri. Basta eliminare queste tipologie di errori e il tuo libro inizierà a distinguersi dalla marea di libri indipendenti pubblicati ogni giorno.
Ma quali sono i cinque errori di impaginazione da evitare a tutti i costi?
In questo articolo voglio darti una mano e indicarvi una serie di accorgimenti per procedere con un lavoro di editing impeccabile: è vero, “the content is king” quando si tratta di libri, ed è altrettanto pacifico che il lettore si appresta alla lettura di un libro perché incuriosito dalla storia o dalle informazioni al suo interno. I consigli che cerco di dare qui sono rivolti ad autori inesperti dal punto di vista del self-publishing. Ok, adesso possiamo partire, here we go!
- Gestisci bene la sillabazione – Si tratta di un problema che si vede più e più volte con libri prodotti attraverso word. Nelle migliaia di righe di un libro progettato per la stampa ce ne saranno alcune con spazi enormi tra le parole: questo crea un effetto sgradevole e sono un inequivocabile segno di una progettazione e produzione amatoriale.
- Intestazioni ovunque – Stiamo parlando di un errore fin troppo comune: a volte sembra che l’autore non riesca a capire come mettere teste di esecuzione su alcune pagine e non su altre. Oppure pensano che ogni pagina dovrebbe avere una, ma le pagine di visualizzazione, come anche la pagina che apre il capitolo, non ne hanno proprio bisogno.
- Pagine vuote ma non vuote – Sì, ancora una volta abbiamo a che fare con un uso delle teste di esecuzione improprio. Questo errore è sorprendentemente comune, ma la regola è facile da ricordare: se la pagina è vuota, cioè non c’è nulla, non dovrebbe comparire proprio niente, nemmeno il numero o una testa di esecuzione.
- Margini storpiati – A volte sembra che l’autore stia cercando di risparmiare denaro, ma questo non è il modo per risolvere il problema. Può anche accadere che guardando il vostro libro sullo schermo ti appaiano le pagine in ordine, ma rilegandolo vedrete che il tuo testo scompare nella gutter (?) o che per le vostre dita non c’è abbastanza spazio per tenere comodamente il libro. Tutto ciò denota un lavoro fatto male.
- Testo strutturato con giustificazione a destra – So che alcuni non saranno d’accordo, e non intendo dire che non esistono libri formattati con giustificazione a destra. Infatti i libri d’arte, poesie, libri di cucina, e molti altri possono essere impostati senza particolari problemi con la giustificazione a destra. Ma il tuo libro deve avere il testo formattato con il giustificato, e se non mi credete, prendete un libro a caso nella vostra libreria e guardate com’è editato. Ebbene? Scommetto che guarderete molti libri prima di trovarne anche solo uno impostato con una formattazione giustificata a destra. Inoltre, anche dove ne trovassi uno con quel tipo di formattazione, quella sarebbe “relegata” a citazioni e contenuti che riempiano la barra laterale. Tutto il corpo del testo è meglio che sia in giustificato.
Iniziare ad evitare almeno questi cinque errori dà un grosso contributo alla pulizia e all’ordine del testo. Ovviamente esistono molte altre tipologie di errore, come ad esempio avere un numero alto di caratteri su una singola linea (esempio: più di 65-70): in generale le linee troppo lunghe rendono l’esperienza della lettura assai faticosa, perché per il lettore risulta difficile concentrare la propria attenzione sulla riga successiva. Se hai bisogno di realizzare un libro in un minor numero di pagine per mantenere il costo basso, prendete in considerazione un formato più ampio, magari con doppie colonne. Ma questo è solo un esempio, in futuro segnalerò altri possibili errori di impaginazione.
Conclusioni: impaginare bene il tuo libro è fondamentale
Il senso di scrivere un articolo di questo tipo sta in una domanda fondamentale: come vogliamo che la gente percepisca il nostro libro auto-pubblicato? Se si desidera che esso venga visto come un libro pubblicato da un editore, con la sua tradizionale squadra di redattori, progettisti e revisori è necessario seguire una serie di indicazioni. L’idea del self publishing è anche quella di essere liberi e di non rimanere per forza ancorati alle convenzioni tradizionali imposte dall’editoria, tuttavia per poterle rompere dovete essere dei super professionisti, altrimenti è molto meglio attenersi alle regole. Attualmente vi sono ancora troppi libri auto-pubblicati che non soddisfano gli standard minimi di editing e di progettazione, e anche il contenuto a volte lascia a desiderare!
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