Oggi affrontiamo un problema molto noto nelle aziende che decidono di cambiare e quindi di passare dal vecchio al nuovo. Il vecchio in questo caso ha due facce. Anzi due nomi: Quark Xpress e PageMaker.
Il problema in questione è quello della conversione dei documenti da PageMaker o XPress ad InDesign.
QuarkXPress
E’ un’applicazione di Desktop Publishing per Mac OS e Windows, prodotta da Quark, Inc.. La prima versione fu pubblicata nel 1987. Ben presto, il programma raggiunse la qualità di Aldus PageMaker, applicativo tra i pionieri del DTP. Per tutti gli anni novanta, QuarkXPress è stato tra gli applicativi più utilizzati nel settore dell’editoria professionale, specialmente per quello inerente all’impaginazione di giornali, delle riviste, dei cataloghi, dei dépliant e manifesti, mentre il competitor PageMaker, rilevato nel 1994 da Adobe, si specializza nell’editoria dei libri.
L’ampia diffusione di QuarkXPress è dovuta essenzialmente alla produttività elevata che l’applicativo è in grado di offrire. Tra le caratteristiche principali si evidenzia il controllo del posizionamento degli elementi sulla pagina, il quale offre l’elevata precisione di 0,001 mm quasi come Pagestream (uno dei programmi più vecchi dedicati all’impaginazione). A questo si aggiungono la facile espandibilità del prodotto tramite l’utilizzo di moduli in codice binario sviluppati da Quark stessa o terze parti (molte agenzie pubblicitarie e case editrici hanno costruito cosiddetti sistemi redazionali, ambienti personalizzati di gestione del materiale e di impaginazione semi-automatica basati su QuarkXPress), evolute funzioni di scripting.
Ciò nonostante, Quark Inc. è sempre stato assai impopolare presso gli utenti che non hanno mai apprezzato le lunghe pause tra una versione e la successiva e soprattutto il livello elevato dei prezzi. L’atteggiamento dell’ex amministratore delegato Ebrahimi verso i clienti, da questi spesso percepito come arrogante, non ha migliorato questo quadro. Tutto questo ha reso indubbiamente più facile il tentativo di Adobe di aprire una breccia nella comunità degli utenti di QuarkXPress, convincendone molti a provare InDesign.
PageMaker
Fu il primo programma per il Desktop Publishing, inizialmente rilasciato dalla Aldus Corporation nel 1985 per l’Apple Macintosh e l’anno successivo per il PC. Era basato sul linguaggio per la descrizione delle pagine PostScript sviluppato da Adobe. Leader del mercato del DTP nei primi anni, si vide successivamente surclassato da QuarkXPress, che poteva offrire all’utente una produttività generalmente ritenuta superiore. Una roccaforte di PageMaker rimase in ogni caso il settore librario, a causa delle sue mai raggiunte capacità nella gestione di testi lunghi.
Adobe ha riposizionato PageMaker come programma per privati e piccole imprese, mentre Adobe InDesign è rivolto all’editoria professionale. Il programma è particolarmente adatto a pubblicazioni dal design semplice. Pur avendo una funzionalità limitata rispetto a InDesign o QuarkXPress, PageMaker è ancora molto apprezzato, potendo vantare una maggiore facilità di apprendimento e una produttività comunque superiore al diretto concorrente, Microsoft Publisher. In molte scuole di grafica gli studenti vengono prima addestrati all’uso di PageMaker per introdurli nei concetti base del Desktop Publishing e passano solo in un secondo momento a QuarkXPress e/o InDesign.
Questi due programmi come avrete capito hanno dominato la scena per un po’ di tempo. XPress in particolare, ha ancora il suo seguito, con il mio particolare odio. Chiaramente il problema diventa grosso se abbiamo una produzione di tanti anni. E se dobbiamo recuperare un file non avendo più in licenza quel software diventa un problema.
Non si possono fare “I miracoli”
Il manuale di InDesign CS4 dice che si possono “aprire” i documenti provenienti da PageMaker (6.0 e versioni successive) o XPress (3.3 o 4.1.x) con InDesign CS4 appunto. Si, avete letto bene. Se avete un XPress 5 o superiori siete fottuti. Dovete prendere altre strade. Vi invito a descriverle nei commenti se avete già fatto qualche prova. Raramente la conversione è perfetta.
Definire questa operazione con “Apri” è piuttosto generico. Infatti InDesign non apre il documento ma lo “converte” in un file di InDesign CS4, pur senza modificare l’originale.
Come detto prima, dovete semplicemente aprire il documento, quindi muovetevi come se doveste fare una normalissima operazione di questo tipo spostandovi sul File>Apri. La vera differenza sta nel fatto che dovete selezionare il tipo di file corretto nell’elenco a discesa “Tipo File”.
Prima di urlare al mondo l’odio verso il vostro Computer, ricordatevi che aprire questo tipo di documenti non è un operazione facilissima. In pratica, InDesign, deve analizzare il documento per capire come muoversi e modificare gli oggetti al suo interno per permettervi di capirci qualcosa. A seconda delle dimensioni e della complessità del documento originale e poi delle prestazioni del vostro computer è possibile che ci voglia qualche minuto. Quindi se volete farvi un caffè, fate pure con comodo.
Ma il risultato?
InDesign cerca di far corrispondere il più possibile il documento all’originale. Quindi tutti gli stili e i font giusti. Chiaramente a patto che questi siano installati nel vostro sistema. Come ho detto prima raramente la conversione è perfetta.
Qui di seguito vi elenco una serie di specifiche da non trascurare quando aprite un documento di Xpress o di PageMaker
- InDesign CS4 non supporta la grafica OLE. Ovvero la grafica basata su Windows (ad esempio come i fogli elettronici di Exel, i grafici o le tabelle) che quindi può essere all’interno di alcuni file.
- InDesign non può supportare la grafica creata da altri programmi, quindi con estensioni diverse, per Xpress.
- InDesign non può importare profili colore installati su Xpress. Automaticamente vengono ignorati.
- Controlla tutti i colori. Dopo la conversione ci possono essere problemi.
- Le linee disegnate nel progetto, non mantenendo lo stesso stile, possono cambiare dopo la conversione.
Conclusioni
Effettuare questa operazione non è del tutto semplice. I rischi di ottenere un risultato schifoso sono tanti. Prima di iniziare è, secondo me, consigliabile dare un occhiata al progetto e capire se si perde meno tempo a rifarlo a mano piuttosto che affidarsi ad una disperata coneversione.
Qual è il tuo punto di vista?
Cosa pensi riguardo a questo problema? Quali sono le tue esperienze? Hai provato a vedere se ci sono altre alternative? Sei mai riuscito a recuperare file di versioni superiori a quelle che ho indicato? Esprimi il tuo parere!