Con gli aggiornamenti dei software, la trasparenza è diventata un effetto sempre più usato dai grafici per riuscire a ricavare degli effetti creativi. Considerare la trasparenza solo come un effetto risulterebbe però un grave errore, perchè questo effetto oltre ad essere usato deve essere gestito al fine di ottenere il risultato voluto.
“Ma qual’è sarà mai il problema“? Tre lettere: R.I.P. Ovvero? Raster Image Processor. Il nucleo da cui passano tutti i nostri lavori prima di essere stampati. Prima di divetare lastra, stampa digitale ecc. E’ quindi lui a dover capire la trasparenza e a trasformarla in oggetto stampabili. A causa dei diversi RIP che ci sono in circolazione possiamo quindi ottenere elaborazioni diverse.
Gli oggetti che usano la trasparenza devo subire un processo che in grafica è detto “Flattening“, ovvero “appiattimento“. In pratica questo processo rimuove i reali effetti della trasparenza sostituendoli con oggetti dello stesso aspetto degli originali ma in formato comprensibile per il R.I.P.
L’appiattimento segue queste 3 regole:
- il software identifica le aree coinvolte e le divide in regioni
- ogni regione viene analizzata per determinare se l’appiattimento può mantenere la sua natura vettoriale oppure se deve rasterizzare.
- infine appiattisce secondo le impostazioni del flusso di lavoro.
In InDesign possiamo gestire le nostre trasparenze senza modificare il nostro documento.
Per accedere alla finestra “Anteprima Conversione Trasparenza” andate su Finestra>Outuput>Anteprima Conversione Trasparenza. Qui vi si aprirà una finestra che vi permettere di vedere quali aree del documento sono interessate dalla conversione della trasparenza.
Per risolvere il problema il trucco è quello di portare gli elementi interessati alla coversione della trasparenza sotto gli eventuali testi o immagini vettoriali.